Come guadagnare mentre studi per la tua laurea o un percorso studi? È il desiderio di tanti studenti di informatica e in questo articolo ne parlo in modo approfondito
Guadagnare mentre si studia è il desiderio di tanti studenti: lo era anche il mio quando ero ancora in università.
Esistono tanti modi per poterlo fare, alcuni più sottovalutati di altri, altri parecchio sopravvalutati.
Ciao mi chiamo Lorenzo Neri e sono un informatico: realizzo contenuti per aiutare le persone a padroneggiare l’arte del nuovo millennio, ovvero l’informatica!
Ho voluto scrivere questo articolo perché beh… Ci ho messo un po’ più del dovuto a prendere entrambe le lauree e ho toccato svariate modalità lavorative mentre dovevo dare gli esami.
Credimi, non è stato affatto un malus: mi sono accorto di cosa mi piace fare, cosa NON mi piace fare, come riconoscere ambienti tossici, ma soprattutto come mi piace lavorare e offrire soluzioni alle persone e alle aziende.
L’ultima frase che ho scritto è essenziale per proseguire in questo discorso, prima ancora di toccare il come effettivamente guadagnare mentre sei uno studente.
Come guadagnare se non hai esperienza
Come ho scritto nell’articolo “Come trovare lavoro nel mondo dell’informatica” è essenziale per la tua mente da studente, sempre che tu stesso non sia stato “traviato” dal pensiero comune che:
“No, anche se hai 15 lauree da 110 e lode con bacio accademico, un lavoro NON ti è DOVUTO“
UN MOMENTO, FRENA.
Non passare dall’altra parte, mi spiego meglio: non ho detto che avere titoli e voti eccellenti sia un problema, no.
Ma l’equazione ” titoli accademici eccelsi = le aziende mi devono un lavoro “ è sbagliata ed è meglio per te stesso togliertela dalla testa il prima possibile.
Il perché ti invito a scoprirlo in modo approfondito nell’articolo che ho linkato qualche paragrafo fa, ma che rimetto anche qui.
Chiarito questo, possiamo andare avanti nel nostro discorso: non hai esperienza quindi ti chiedi come potrai mai guadagnare da studente che sta ancora studiando.
Ti sarai accorto pure te che ben poche persone cercano una persona senza esperienza, ma non per cattiveria e, se la cercano, non è perché la vogliono pagare poco, ma perché in estrema sintesi devi ammettere a te stesso che adesso come adesso non sai ancora risolvere problemi.
Le aziende e le persone ti assumono, ti cercano e a maggior ragione ti pagano, se gli risolvi un problema.
Il problema di questi problemi, è che tu al momento sai risolvere ben poco.
Perciò, come fare?
Devi prenderti rischi piccoli o accettarli!
Non c’è niente da fare: se non hai esperienza te la devi costruire, la costruisci solo sbagliando.
Sbagliando si impara è sì un detto popolare, ma senza di esso non potrai mai progredire.
Senza rischio non c’è errore, senza errore non c’è crescita, senza crescita non c’è progresso.
cit. azione
“Sì e io come c**** faccio Lorenzo?”
Per chi parte da zero, le cose migliori da fare sono:
- Fare uno stage
- Trovare un imprenditore disposto a insegnarti il lavoro
- Fare lavori per piccole realtà (associazioni, enti no profit, conoscenti, il tuo condominio) dove puoi permetterti di sbagliare
- Provare tu stesso a creare qualche progetto per cementare le tue abilità
“Sì ma Lorenzo e la grana?” tu mi chiederai. Beh, la grana no, non è la “visibilità”, ma è l’esperienza.
In Italia si è soliti continuare a dire che non è giusto pagare in esperienza, eppure le persone che ho citato prima, ti stanno assumendo e si stanno assumendo il rischio di farti fare qualcosa dal rischio ridotto.
Perché se non hai esperienza, porti grossi rischi e siccome non te li puoi permettere, è opportuno per te stesso “comprarti esperienza”.
L’esperienza è un’ottima moneta, certo non ci compri una vacanza, ma dopo un paio di anni ci “compri” uno stipendio più alto, un onorario più elevato, una rendita su un tuo progetto, eccetera.
Wow, sei ancora qua, incredibile! Mi piaci, cerchiamo di andare oltre, il discorso è abbastanza lungo qua.
Come guadagnare mentre studi se hai esperienza ma poco tempo
Questa è la situazione classica in cui è probabile che tu abbia già qualche mese o addirittura anno di esperienza, ma non sei al punto tale da avere troppo tempo libero per lavorare.
Ti faccio un esempio terra-terra: no i missili non centrano nulla!
Ammettiamo che stai facendo la laurea magistrale, oppure sei uscito da un ITIS e stai facendo una laurea triennale, oppure un corso di specializzazione.
Parlo anche per coloro che non hanno effettivamente lavorato, ma che hanno già qualche progettino seppur didattico alle spalle.
Il tuo vero cruccio, è il tempo. Non puoi accettare un lavoro full-time, forse un part-time.
Quando è opportuno accettare un lavoro part-time?
La risposta è semplice.
Devi farti questa domanda:
“Posso dedicare quattro ore al giorno, dal lunedì al venerdì, solo ed esclusivamente al mio lavoro?”
Se la risposta è “no”, pur avendo una proposta di stipendio buona, non lo devi fare.
Quattro ore al giorno sono parecchie e devi usarle tutte per essere concentrato sul lavoro, non esiste che alcuni giorni ti porti i libri in ufficio, ti dai per malato per studiare, oppure fai le simulazioni d’esame mentre devi fare riunione con i tuoi colleghi.
O meglio, se vuoi farlo, fallo, ma aspettati una lettera di licenziamento.
In che casi ti consiglio un lavoro part-time?
Poiché ti occupa almeno 4 ore al giorno, te lo consiglierei se:
- Hai pochi esami da dare
- Devi solo lavorare alla tua tesi
- Sei tu stesso consapevole dei tuoi limiti e dei tempi di cui hai bisogno per studiare
- Te la senti di gestire il periodo di sessione pur lavorando
L’ultimo punto che ho messo vorrei che ti entri per bene in testa perché ci sono passato anche io.
Se pensi di avere troppa pressione psicologica per gli esami, se pensi di dove dedicare più tempo in quel mese e mezzo allo studio non accettare il lavoro.
Non fraintendermi: non sto dicendo che tu sia debole, ma… C’è un “ma”.
Un mese e mezzo è poco, significa dare le dimissioni in fretta e furia e causi dei danni: il tuo datore di lavoro sarà titubante ad assumerti di nuovo, perché andrai ad intaccare la sua fiducia oltre a fargli perdere tempo.
Chiarito l’aspetto part-time, è opportuno scoprire un’altra variante
Quando è opportuno fare il libero professionista o il “freelancer”?
Quando ti senti pronto ad affrontare al 100% la gestione di un progetto, il rapporto con il tuo cliente, in altre parole… Assumerti rischi sia con le persone sia con la soluzione che produci.
Questo significa che, se vuoi guadagnare mentre studi facendo il libero professionista, un po’ di esperienza alle spalle, ce la devi avere, soprattutto con le persone.
Ti devi interfacciare con il tuo cliente, che può essere sia un privato cittadino, sia un’azienda.
E credimi, l’intelligenza emotiva fra coloro che lavorano nel mondo IT è poco sviluppata ma fa la differenza.
Quest’ultimo punto è essenziale se vuoi lavorare da indipendente o da imprenditore:
Se detesti essere a contatto con le persone, spendere tempo per trovarle, presentarti, spiegare che soluzioni offri, gestire situazioni di fraintendimento, litigi, ecc… Non lo fare
Chiarito questo punto, è probabile che ci sia una domanda nella tua testa che ronza da quando ho detto “libero professionista”:
“Lorenzo ma devo aprirmi partita IVA? Devo aprire un’azienda?”
No! O meglio: non devi finché non guadagni veramente tanto. Ma c’è un limite per capire “quanto”?
Beh, in Italia sì. Sono circa 5000€ lordi, ovvero tasse incluse.
Usare la ritenuta d’acconto per guadagnare da studente
La ritenuta d’acconto è uno strumento molto utile se sei uno studente che vuole fare attività da libero professionista (anche fare lezioni private!), ma non guadagna così tanto da dove aprire una partita IVA o una società.
Come funziona? Semplicemente, se guadagni massimo 5000€ in un anno solare, ogni volta che fai un lavoro per una persona, sia essa fisica o giuridica (in termini meno tecnichesi: cittadino oppure azienda), ti basta scrivere un foglio di tuo pugno dove inserisci:
- I tuoi dati personali
- I dati del tuo cliente
- Data e luogo
- Una descrizione del lavoro che hai fatto
- Importo lordo del lavoro
- Importo netto che sono i soldi che ti entreranno in tasca
- Importo della ritenuta d’accordo che sono le tasse che il tuo cliente deve pagare sulla tua “ritenuta d’acconto”
- Una firma
Ho anche il piacere di lasciarti un modulo precompilato da usare.
Chiariamo il fattore tasse della ritenuta d’acconto chiamata anche prestazione occasionale.
Il limite annuo già lo sappiamo, ma le tasse? Sono il 20%.
In altre parole, su 100€ che tu metti sul foglio, 80 sono tuoi, puliti, mentre 20 li deve pagare come tasse chi ha ricevuto il tuo lavoro.
Questo significa che in un anno puoi guadagnare 4000€ puliti, legalmente e senza dover aprire persona giuridica!
Ora, chiarito questo, parliamo dell’ultima categoria
Come guadagnare mentre studi e se hai un bel po’ di esperienza
Per intenderci, se hai già 2/3 anni di esperienza, allora qua non ho troppo da suggerirti, tranne una cosa.
Ottimizza il tuo tempo.
Mi spiego meglio: se hai già esperienza, ma devi studiare allo stesso tempo, ti invito caldamente a ridurre il tempo che ti serve a studiare ogni giorno così da averne libero a sufficienza per lavorare e usare questo tempo liberato per metterlo a rendita.
Un esempio al volo, è questo:
“Se per un esame dovessi studiare 2 ore al giorno anziché 5 significa avere 90 ore in più libere per lavorare e metterle a frutto ogni mese“
E se hai già lavorato o lavori anche ora, sai benissimo che 90 ore sono tante.
Qua si tratta di chiedere a te stesso seriamente: quanto tempo potrei liberare per metterlo a rendita senza sacrifica la mia rendita scolastica/universitaria?
Il mio suggerimento, è capire come funzioni tu e soprattutto capire le tecniche di studio che riflettono al meglio le tue necessità.
E ovviamente, non ti lascio a bocca asciutta: qua ho raccontato come mi sono laureato in un anno e poco più, dando 108 CFU in 12 mesi con tesi inclusa.
Come guadagnare mentre studi sfruttando tutto il tempo a disposizione
Quest’ultima sezione conclusiva vale per tutte le categorie prima citate:
“Non lesinare mai sull’attrezzatura che ti serve per lavorare”
Detto in termini molto “spiccioli”, non ho resistito: se hai 1000€ lascia stare la PS5, comprati un portatile che ti assicuri di lavorare ovunque, che non ti abbandoni dopo 2 ore di utilizzo e che ti offra rapidità incredibile con gli strumenti di lavoro.
Perchè con quel portatile, ci metterai la metà del tempo che ci mettevi prima per comprartene anche due di PlayStation 5.